Come preannunciato, con questa intervista inauguro una nuova rubrica specificatamente dedicata al mondo race.
Intervisterò atleti, team, sponsor tecnici, si discuterà di gare e circuiti, insomma...race a 360 gradi.
Oggi inizio con una realtà nuova e concittadina. Si tratta del team T32, una squadra formata da...bhe...oltre che atleti direi da ragazzi gravity addicted.
In nome e per conto dello squadrone parla una mia vecchia conoscenza e, credo, una conoscenza di molti dal momento che lui è il Caronte della Maddalena.
Con lui e con altri amici (Ivan Gatta, Davide Armanti per citarne due), ho condiviso e partorito l'idea della Gravity School, progetto che ora è una consolidata realtà.
Con lui e con altri amici (Ivan Gatta, Davide Armanti per citarne due), ho condiviso e partorito l'idea della Gravity School, progetto che ora è una consolidata realtà.
Mi riferisco a Stefano Petissi che, non forse tutti sanno, è stato un atleta coi contro... nella vela, uno di quelli che sui giornali leggevi come "orgoglio nazionale", un olimpionico.
Inizialmente schivo, ma, molto schietto e con la competizione nel DNA.
Dalla vela al mtb, bel passo, soprattutto se si pensa che ora è vicepresidente di uno dei team più in vista a livello nazionale.
Che aggiungere...nulla, se non...leggetela è veramente una bella intervista.
Prima però voglio rivolgere un pensiero e un grandissimo abbraccio a tutti coloro che magari leggono o hanno letto questo blog e vivono nelle zone flagellate dalla neve e dal terremoto. Nei pensieri di noi gente comune non sarete mai soli.
1) Ciao
Stefano, ti conosco da un po di tempo e conosco la tua storia
agonistica in uno sport che con la mtb ha ben poco a che fare. Oggi
rispondi a questa intervista in qualità di vicepresidente del team
T32 e credo che il tuo passato sia unito al presente da una
filosofia, anzi, da una mentalità race. Ciò premesso parlaci un po
di te, del tuo passato e di come sei approdato alle discipline
gravity.
Ciao
Fabio, he si è trascorso un po’ di tempo da all’ora, credo che
tu sia uno dei primi Bikers che ho conosciuto quando cominciammo a
fare servizio risalite in Maddalena, se non sbaglio era il 2013 ….
ricordo ancora la tua Turner argento… bellissimma……. Heee si è
passato qualche anno da all’ora.
Si
oggi sono vice presidente del Team T32, sai cosa vuol dire!? Che son
vecchio, perché nessuno affida ai giovani certi ruoli … scherzi a
parte, è un ruolo come un altro che qualcuno doveva coprire, ma
all’interno del team tutti abbiamo lo stesso valore.
Non
mi capita spesso di parlare del mio passato agonistico, ho sempre la
sensazione di annoiare la gente, e che in fondo non glie ne freghi un
c….. di quello che hai fatto in passato, però è una cosa che
costudisco e ricordo sempre con piacere, son stati 13/14 anni
fantastici in cui ho viaggiato molto, conosciuto tante belle persone,
preso molte soddisfazioni, tante gioie, ma anche tanti dolori e
sacrifici, perché nello sport purtroppo è così, i risultati sono
il frutto di tanti sacrifici e tante sconfitte, e se devo essere
onesto di sconfitte ne ho subite parecchie in carriera, ma non mi
vergogno ad ammetterlo, se oggi sono la persona che sono è anche per
le sconfitte, perché son quelle che più mi han fan crescere e
maturare, solo con il tempo e con l’età capisci che alla fine non
perdi mai.
Al
mondo della MTB ci son approdato perché dopo le selezioni Olimpiche
per Londra 2012 nella classe Velica 49er, era arrivato il momento di
prendere una decisione, il lavoro e altri progetti non mi
permettevano più di affrontare altri 4 anni nelle classi olimpiche
verso Rio 2016, quindi con molto coraggio e senza rimpianti decisi
che era arrivato il momento di lasciare quel mondo definitivamente.
Così
grazie a mio fratello Emiliano, che da qualche anno si era
appassionato al gravity, comprai la mia prima Bike da DH una
Commencal v2, promisi a me stesso che non mi sarei più ingabolato
in gare e competizioni varie, solo puro divertimento no stres………
promessa infranta …. ed altra sconfitta per me hahah.
2) Essere
in un team, vivere le competizioni, nonostante pratichi mtb da pochi
anni non è stata la tua prima esperienza. Fino allo scorso anno eri
legato ad uno dei team più rappresentativi in Italia, il GB Rifar.
Che esperienza è stata? Ha rappresentato la scintilla che ti ha
fatto decidere per questa nuova esperienza?
Si
esatto tutto è cominciato nel GB Rifar nel 2015, tutta colpa di
Giorgio Lancini che mi ha tratto in questa trappola haha…… La
verità è che quando sei stato atleta per tanti anni il fascino di
una nuova sfida, l’adrenalina prima della gara, son cose che non
puoi dimenticare, il richiamo era forte, e quando Giorgio mi ha
proposto di entrare nel Team, ero scettico solo riguardo all’enduro,
perché il format gara non mi piace molto, però l’idea di
rimettermi in gioco e poter fare un’esperienza nuova in un altro
sport mi attirava molto, così accettai.
Come
prima esperienza è stata un abbastanza traumatica, mi son sentito un
pugile all’angolo, fare una gara non è come andare a girare con
gli amici la domenica, si prende una gran paga….. non avevo
esperienza e non ero preparato tecnicamente per fare enduro, ma
questo lo sapevo fin dall’inizio, quindi non mi son scoraggiato.
Speravo
di crescere durante la stagione, facendo uscite con i compagni di
squadra, da cui avevo tutto da imparare, invece non è stata così,
mi son trovato a girare da solo per la maggior parte della stagione.
Fortunatamente passai molto tempo assieme a Luca Nobili e Stefano
Minoni , con loro ho fatto delle belle uscite e creato un bel legame,
da cui poi è nato il T32.
3) Parliamo
ora del T32. Come è nata l'idea, qual'é la filosofia alla base e
soprattutto cosa desideri che sia e che diventi.
L’idea
è nata a fine 2015 quando io ero perplesso all’idea di proseguire
l’avventura nell’enduro, non capivo se era per il gruppo inesiste
o se per la disciplina che non mi entusiasmava a livello race. Così
un giorno parlando con Luca e Stefano maturò l’idea di creare un
gruppo nostro per fare qualche gara di DH, valutammo varie strade, ma
in fine optammo per crearci un Team nostro. L’idea alla base era di
un gruppo composto da poche persone, un team piccolo ma ben
strutturato e organizzato, con l’obiettivo di crescere nel corso
degli anni, mantenendo sempre una certa esclusività e indipendenza,
così nel 2016 siam entrati da sconosciuti nel circuito Gravitalia,
con un team tutto nuovo composto da sole 3 persone chiamato “T32”.
Ad
oggi, dopo un anno di esperienza abbiam allargato e rinforzato la
squadra aggiungendo 2 nuovi riders di tua conoscenza, Enrico Rodella
e il giovane Alessio Archetti “Kid”, crediamo che 5 piloti sia
un numero giusto per un team, troppi si rischia di generare
confusione, mentre così riusciamo a garantire a tutti un ottimo
supporto, e una tranquillità che è fondamentale per affrontare la
stagione. In oltre siam tutti Bresciani quindi è facile organizzare
gli spostamenti, e le uscite nei Week End, aspetto a cui teniamo
molto.
A
livello di immagine e struttura stiamo lavorando a delle novità, ma
non posso svelare nulla al momento, dobbiamo definire ancora alcune
cose, ma se non riusciremo per questa stagione lo sarà per la
prossima………
4) Quale
ruolo avrai all'interno del team e quale sarà il vostro programma
stagionale?
Il
programma 2017 è decisamente più ampio rispetto a quello 2016,
stiamo ancora aspettando i calendari definitivi, però ti posso dire
che saremo impegnati in tutto il Circuito Gravitalia, su cui puntiamo
a fare bella figura nella classifica Amatori, parteciperemo a qualche
gara di regionale, e tempo e soldi permettendo, dovremmo partecipare
a qualche gara di ixs European cup che definiremo prossimamente.
All’interno
del team oltre che preoccuparmi della logistica, prenotazioni,
paddok, gestisco tutta la parte burocratica dei tesseramenti,
rinnovi ecc, e in fine svolgo anche la funzione dell’atleta, o
quanto meno ci provo….. Però tutti fan la loro parte all’interno
del team, c’è chi gestisce le pagine social, chi si occupa delle
iscrizioni e fattori K, chi prepara il furgone per le trasferte,
tutti ci diamo da fare.
5)
Su questo blog, il mitico Br1 ha lamentato la scarsa presenza nel
nostro paese di team che privilegino la qualità, ovvero, squadre con
pochi atleti possibilmente giovani da forgiare per essere competitivi
a livello internazionale. In merito ti chiedo cosa ne pensi e come è
strutturato atleticamente il tuo team. Avete anche voi questo
progetto/ambizione?
C'è
la possibilità per qualche giovane promettente di entrare a far
parte della vostra squadra?
Ho
letto l’intervista di Br1 e credo abbia perfettamente ragione !!
noi siamo entrati lo scorso anno quindi nuovi nell’ambiente, ciò
nonostante abbiamo percepito subito questa situazione, che poi non è
tanto diversa da quelle di altri sport, purtroppo siamo in Italia, la
patria del calcio, quindi trovare sponsor e gente disposta a
supportare economicamente un progetto ambizioso non è così facile,
e questo va a discapito delle nuove leve, che un po son abbandonate a
se stesse, perché i team non han abbastanza fondi e risorse a
disposizione. Spesso si vedono team numerosi, con molti giovani
riders a cui affidano bike in comodato d’uso o cose simili, a parer
mio questo serve a ben poco se poi il team non è in grado di
seguirli facendoli gareggiare a livello internazionale !!
Come
dicevo prima, noi abbiamo creato questo team per puro divertimento
nostro, perché puntiamo tanto sul gruppo che è la cosa che ci lega,
però non ti nascondo che spesso alle gare andiamo a sbirciare i
risultati che fanno certi giovani che abbiamo notato.
Tutto
dipende da quello che si vuole fare nella vita, in questo momento non
abbiamo ancora una struttura che ci permetta di investire su giovani
promesse, però non si sa mai cosa possa succedere in futuro.
6)
Che obbiettivi vi siete prefissati per questa stagione? Su
quale/quali atleti puntate maggiormente?
Il
primo obiettivo, come sempre è quello di divertirsi, e stare bene
all’interno del gruppo che abbiamo formato.
Come
team l’obiettivo è quello di crescere e migliorare a livello di
struttura ed immagine, essere sempre più organizzati e precisi,
senza lasciare nulla al caso, e chiaramente migliorare anche a
livello di risultati, non sarà facile, ma ci proviamo.
Ovviamente
i sorvegliati speciali saranno i 2 nuovi arrivati, che da tempo sono
nell’ambiente, han l’esperienza giusta per giocarsi le posizioni
di testa, quindi ci aspettiamo una bella stagione da parte loro.
7)
Gestire un team, a qualsiasi livello, non è cosa semplice ed
economica. Quali sono i vostri partner tecnici ed i vostri main
sponsor?
Esatto
economicamente è una bella bega, ogni anno trovare sponsor è sempre
molto difficile, però grazie a Luca che è riuscito a farsi
appoggiare in questo progetto da “Elecom” una ditta che si occupa
di automazione, e altre ditte, siam riusciti a garantirci un bel
supporto per questa stagione, nella speranza che continui la
collaborazione anche per le prossime stagioni, in modo da dare
continuità al progetto.
Poi
abbiamo anche chi ci da una grossa mano come Giangi’s Bike, grazie
al quale assieme a DSB ci aiutano nell’acquisto delle Bike e i
componenti necessari per affrontare la stagione; nell’abbigliamento
e allestimento paddok abbiamo il supporto tecnico di MAD Bros che è
in numero uno in questo campo, e HZ come fornitore ufficiale di
Mascherine.
Trovare
contatti non è mai facile, ma crediamo che lavorando bene,
dimostrando serietà e organizzazione, sia un bel biglietto da visita
per il futuro.
8)
In che modo è articolata la preparazione atletica della stagione?
Fate allenamenti di squadra e in che modo vi allenate? Credo che la
Maddalena sia un po il vostro headquarter.
Ognuno
di noi svolge la propria preparazione atletica con il proprio
personal trainer, chiaramente abbiamo tutti un programma da seguire
in palestra durante la settimana che riguarda potenziamento
muscolare, ma anche tanto cardio, poi ognuno adotta metodi diversi ma
bene o male la strada è la stessa, ora che è inverno si esce un pò
meno a pedalare, quindi si utilizzano i rulli o lo spinning,
velodromo, o anche le kattlebell che è un ottimo strumento a mio
avviso.
Mentre
nel fine settimana ci dedichiamo più all’allenamento in bike che
svolgiamo tutti assieme. In questo periodo giriamo molto in Maddalena
che è la nostra “palesta” diciamo, li abbiamo tutto ciò che è
necessario per allenarsi, salti, sponde, velocità, pietraie e
radici, ma soprattutto è vicina a casa quindi comoda per tutti noi.
In oltre 1 volta o 2 al mese in programma abbiamo trasferte in altri
posti come Finale Ligure, Sestri, o Pila “se è aperto il rientro”,
crediamo che cambiare e girare su trail diversi sia molto produttivo
per migliorare la propria tecnica di guida e fare sempre più
esperienza.
9)
Potresti concepire praticare la mtb senza un risvolto race, oppure la
competitività è più forte di tutto?
Diciamo
che la competitività ha il suo fascino, è la miccia che ti scatta
nel cervello e ti fa andare molto vicino al limite, ti porta a
migliorare il tuo livello tecnico, sei costantemente alla ricerca
della velocità del ritmo senza trascurare la precisione, ed è molto
stimolante. Però non è tutto, il bello della MTB è anche il senso
di libertà che ti trasmette, molto spesso mi faccio endurate di 2/3
ore in solitario o in compagnia sui monti vicino a casa, facendo
tutto con molta tranquillità, godendomi a pieno le discese, quindi
la Bike anche senza un risvolto race è sempre una gran figata……..
10)
Come al solito concludo questa intervista, inaugurale della nuova
rubrica "Race", chiedendoti se vuoi aggiungere qualcosa o
fare particolari ringraziamenti.
Credo
di esser stato già abbastanza pesante haha… quindi non aggiungo
altro, spero solo di non averti annoiato…..
in
primis voglio ringraziare te per le belle domande, e ti faccio i
complimenti per il Blog, credo sia una bella iniziativa quella di
dare la possibilità a gente normale e sconosciuta come me di
esprimere le proprie idee, di farsi conoscere raccontando un po’
della propria storia.
Chiaramente
ne approfitto per ringraziare tutti gli Sponsor Elecom, Iplast,
Origami, e chi ci supporta e aiuta in questo progetto come Giangi’s,
DSB, MAD Bros per l’abbigliamento, e HZ per la fornitura di
maschere e occhiali.
E
in fine un mega ringraziamento da parte mia e di tutti i ragazzi del
Team va a Luca per la passione e impegno che ci mette per darci
sempre il meglio per correre TOP.
Spero
di sentirti durante l’arco della stagione
A
presto
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