sabato 21 gennaio 2017

NUOVA RUBRICA!!!!!! RACE IT UP!!!!!

Come preannunciato, con questa intervista inauguro una nuova rubrica specificatamente dedicata al mondo race.
Intervisterò atleti, team, sponsor tecnici, si discuterà di gare e circuiti, insomma...race a 360 gradi.
Oggi inizio con una realtà nuova e concittadina. Si tratta del team T32, una squadra formata da...bhe...oltre che atleti direi da ragazzi gravity addicted.
In nome e per conto dello squadrone parla una mia vecchia conoscenza e, credo, una conoscenza di molti dal momento che lui è il Caronte della Maddalena.
Con lui e con altri amici (Ivan Gatta, Davide Armanti per citarne due), ho condiviso e partorito l'idea della Gravity School, progetto che ora è una consolidata realtà.
Mi riferisco a Stefano Petissi che, non forse tutti sanno, è stato un atleta coi contro... nella vela, uno di quelli che sui giornali leggevi come "orgoglio nazionale", un olimpionico.
Inizialmente schivo, ma, molto schietto e con la competizione nel DNA.
Dalla vela al mtb, bel passo, soprattutto se si pensa che ora è vicepresidente di uno dei team più in vista a livello nazionale.
Che aggiungere...nulla, se non...leggetela è veramente una bella intervista.

Prima però voglio rivolgere un pensiero e un grandissimo abbraccio a tutti coloro che magari leggono o hanno letto questo blog e vivono nelle zone flagellate dalla neve e dal terremoto. Nei pensieri di noi gente comune non sarete mai soli.

1) Ciao Stefano, ti conosco da un po di tempo e conosco la tua storia agonistica in uno sport che con la mtb ha ben poco a che fare. Oggi rispondi a questa intervista in qualità di vicepresidente del team T32 e credo che il tuo passato sia unito al presente da una filosofia, anzi, da una mentalità race. Ciò premesso parlaci un po di te, del tuo passato e di come sei approdato alle discipline gravity.

Ciao Fabio, he si è trascorso un po’ di tempo da all’ora, credo che tu sia uno dei primi Bikers che ho conosciuto quando cominciammo a fare servizio risalite in Maddalena, se non sbaglio era il 2013 …. ricordo ancora la tua Turner argento… bellissimma……. Heee si è passato qualche anno da all’ora.
Si oggi sono vice presidente del Team T32, sai cosa vuol dire!? Che son vecchio, perché nessuno affida ai giovani certi ruoli … scherzi a parte, è un ruolo come un altro che qualcuno doveva coprire, ma all’interno del team tutti abbiamo lo stesso valore.

Non mi capita spesso di parlare del mio passato agonistico, ho sempre la sensazione di annoiare la gente, e che in fondo non glie ne freghi un c….. di quello che hai fatto in passato, però è una cosa che costudisco e ricordo sempre con piacere, son stati 13/14 anni fantastici in cui ho viaggiato molto, conosciuto tante belle persone, preso molte soddisfazioni, tante gioie, ma anche tanti dolori e sacrifici, perché nello sport purtroppo è così, i risultati sono il frutto di tanti sacrifici e tante sconfitte, e se devo essere onesto di sconfitte ne ho subite parecchie in carriera, ma non mi vergogno ad ammetterlo, se oggi sono la persona che sono è anche per le sconfitte, perché son quelle che più mi han fan crescere e maturare, solo con il tempo e con l’età capisci che alla fine non perdi mai.
Al mondo della MTB ci son approdato perché dopo le selezioni Olimpiche per Londra 2012 nella classe Velica 49er, era arrivato il momento di prendere una decisione, il lavoro e altri progetti non mi permettevano più di affrontare altri 4 anni nelle classi olimpiche verso Rio 2016, quindi con molto coraggio e senza rimpianti decisi che era arrivato il momento di lasciare quel mondo definitivamente.
Così grazie a mio fratello Emiliano, che da qualche anno si era appassionato al gravity, comprai la mia prima Bike da DH una Commencal v2, promisi a me stesso che non mi sarei più ingabolato in gare e competizioni varie, solo puro divertimento no stres……… promessa infranta …. ed altra sconfitta per me hahah.

2) Essere in un team, vivere le competizioni, nonostante pratichi mtb da pochi anni non è stata la tua prima esperienza. Fino allo scorso anno eri legato ad uno dei team più rappresentativi in Italia, il GB Rifar. Che esperienza è stata? Ha rappresentato la scintilla che ti ha fatto decidere per questa nuova esperienza? 

Si esatto tutto è cominciato nel GB Rifar nel 2015, tutta colpa di Giorgio Lancini che mi ha tratto in questa trappola haha…… La verità è che quando sei stato atleta per tanti anni il fascino di una nuova sfida, l’adrenalina prima della gara, son cose che non puoi dimenticare, il richiamo era forte, e quando Giorgio mi ha proposto di entrare nel Team, ero scettico solo riguardo all’enduro, perché il format gara non mi piace molto, però l’idea di rimettermi in gioco e poter fare un’esperienza nuova in un altro sport mi attirava molto, così accettai.
Come prima esperienza è stata un abbastanza traumatica, mi son sentito un pugile all’angolo, fare una gara non è come andare a girare con gli amici la domenica, si prende una gran paga….. non avevo esperienza e non ero preparato tecnicamente per fare enduro, ma questo lo sapevo fin dall’inizio, quindi non mi son scoraggiato.
Speravo di crescere durante la stagione, facendo uscite con i compagni di squadra, da cui avevo tutto da imparare, invece non è stata così, mi son trovato a girare da solo per la maggior parte della stagione. Fortunatamente passai molto tempo assieme a Luca Nobili e Stefano Minoni , con loro ho fatto delle belle uscite e creato un bel legame, da cui poi è nato il T32.

3) Parliamo ora del T32. Come è nata l'idea, qual'é la filosofia alla base e soprattutto cosa desideri che sia e che diventi. 

L’idea è nata a fine 2015 quando io ero perplesso all’idea di proseguire l’avventura nell’enduro, non capivo se era per il gruppo inesiste o se per la disciplina che non mi entusiasmava a livello race. Così un giorno parlando con Luca e Stefano maturò l’idea di creare un gruppo nostro per fare qualche gara di DH, valutammo varie strade, ma in fine optammo per crearci un Team nostro. L’idea alla base era di un gruppo composto da poche persone, un team piccolo ma ben strutturato e organizzato, con l’obiettivo di crescere nel corso degli anni, mantenendo sempre una certa esclusività e indipendenza, così nel 2016 siam entrati da sconosciuti nel circuito Gravitalia, con un team tutto nuovo composto da sole 3 persone chiamato “T32”.
Ad oggi, dopo un anno di esperienza abbiam allargato e rinforzato la squadra aggiungendo 2 nuovi riders di tua conoscenza, Enrico Rodella e il giovane Alessio Archetti “Kid”, crediamo che 5 piloti sia un numero giusto per un team, troppi si rischia di generare confusione, mentre così riusciamo a garantire a tutti un ottimo supporto, e una tranquillità che è fondamentale per affrontare la stagione. In oltre siam tutti Bresciani quindi è facile organizzare gli spostamenti, e le uscite nei Week End, aspetto a cui teniamo molto.
A livello di immagine e struttura stiamo lavorando a delle novità, ma non posso svelare nulla al momento, dobbiamo definire ancora alcune cose, ma se non riusciremo per questa stagione lo sarà per la prossima………

4) Quale ruolo avrai all'interno del team e quale sarà il vostro programma stagionale?

Il programma 2017 è decisamente più ampio rispetto a quello 2016, stiamo ancora aspettando i calendari definitivi, però ti posso dire che saremo impegnati in tutto il Circuito Gravitalia, su cui puntiamo a fare bella figura nella classifica Amatori, parteciperemo a qualche gara di regionale, e tempo e soldi permettendo, dovremmo partecipare a qualche gara di ixs European cup che definiremo prossimamente.
All’interno del team oltre che preoccuparmi della logistica, prenotazioni, paddok, gestisco tutta la parte burocratica dei tesseramenti, rinnovi ecc, e in fine svolgo anche la funzione dell’atleta, o quanto meno ci provo….. Però tutti fan la loro parte all’interno del team, c’è chi gestisce le pagine social, chi si occupa delle iscrizioni e fattori K, chi prepara il furgone per le trasferte, tutti ci diamo da fare.

5) Su questo blog, il mitico Br1 ha lamentato la scarsa presenza nel nostro paese di team che privilegino la qualità, ovvero, squadre con pochi atleti possibilmente giovani da forgiare per essere competitivi a livello internazionale. In merito ti chiedo cosa ne pensi e come è strutturato atleticamente il tuo team. Avete anche voi questo progetto/ambizione?
C'è la possibilità per qualche giovane promettente di entrare a far parte della vostra squadra?

Ho letto l’intervista di Br1 e credo abbia perfettamente ragione !! noi siamo entrati lo scorso anno quindi nuovi nell’ambiente, ciò nonostante abbiamo percepito subito questa situazione, che poi non è tanto diversa da quelle di altri sport, purtroppo siamo in Italia, la patria del calcio, quindi trovare sponsor e gente disposta a supportare economicamente un progetto ambizioso non è così facile, e questo va a discapito delle nuove leve, che un po son abbandonate a se stesse, perché i team non han abbastanza fondi e risorse a disposizione. Spesso si vedono team numerosi, con molti giovani riders a cui affidano bike in comodato d’uso o cose simili, a parer mio questo serve a ben poco se poi il team non è in grado di seguirli facendoli gareggiare a livello internazionale !!
Come dicevo prima, noi abbiamo creato questo team per puro divertimento nostro, perché puntiamo tanto sul gruppo che è la cosa che ci lega, però non ti nascondo che spesso alle gare andiamo a sbirciare i risultati che fanno certi giovani che abbiamo notato.
Tutto dipende da quello che si vuole fare nella vita, in questo momento non abbiamo ancora una struttura che ci permetta di investire su giovani promesse, però non si sa mai cosa possa succedere in futuro.

6) Che obbiettivi vi siete prefissati per questa stagione? Su quale/quali atleti puntate maggiormente?

Il primo obiettivo, come sempre è quello di divertirsi, e stare bene all’interno del gruppo che abbiamo formato.
Come team l’obiettivo è quello di crescere e migliorare a livello di struttura ed immagine, essere sempre più organizzati e precisi, senza lasciare nulla al caso, e chiaramente migliorare anche a livello di risultati, non sarà facile, ma ci proviamo.
Ovviamente i sorvegliati speciali saranno i 2 nuovi arrivati, che da tempo sono nell’ambiente, han l’esperienza giusta per giocarsi le posizioni di testa, quindi ci aspettiamo una bella stagione da parte loro.

7) Gestire un team, a qualsiasi livello, non è cosa semplice ed economica. Quali sono i vostri partner tecnici ed i vostri main sponsor?

Esatto economicamente è una bella bega, ogni anno trovare sponsor è sempre molto difficile, però grazie a Luca che è riuscito a farsi appoggiare in questo progetto da “Elecom” una ditta che si occupa di automazione, e altre ditte, siam riusciti a garantirci un bel supporto per questa stagione, nella speranza che continui la collaborazione anche per le prossime stagioni, in modo da dare continuità al progetto.
Poi abbiamo anche chi ci da una grossa mano come Giangi’s Bike, grazie al quale assieme a DSB ci aiutano nell’acquisto delle Bike e i componenti necessari per affrontare la stagione; nell’abbigliamento e allestimento paddok abbiamo il supporto tecnico di MAD Bros che è in numero uno in questo campo, e HZ come fornitore ufficiale di Mascherine.
Trovare contatti non è mai facile, ma crediamo che lavorando bene, dimostrando serietà e organizzazione, sia un bel biglietto da visita per il futuro.

8) In che modo è articolata la preparazione atletica della stagione? Fate allenamenti di squadra e in che modo vi allenate? Credo che la Maddalena sia un po il vostro headquarter.

Ognuno di noi svolge la propria preparazione atletica con il proprio personal trainer, chiaramente abbiamo tutti un programma da seguire in palestra durante la settimana che riguarda potenziamento muscolare, ma anche tanto cardio, poi ognuno adotta metodi diversi ma bene o male la strada è la stessa, ora che è inverno si esce un pò meno a pedalare, quindi si utilizzano i rulli o lo spinning, velodromo, o anche le kattlebell che è un ottimo strumento a mio avviso.
Mentre nel fine settimana ci dedichiamo più all’allenamento in bike che svolgiamo tutti assieme. In questo periodo giriamo molto in Maddalena che è la nostra “palesta” diciamo, li abbiamo tutto ciò che è necessario per allenarsi, salti, sponde, velocità, pietraie e radici, ma soprattutto è vicina a casa quindi comoda per tutti noi. In oltre 1 volta o 2 al mese in programma abbiamo trasferte in altri posti come Finale Ligure, Sestri, o Pila “se è aperto il rientro”, crediamo che cambiare e girare su trail diversi sia molto produttivo per migliorare la propria tecnica di guida e fare sempre più esperienza.

9) Potresti concepire praticare la mtb senza un risvolto race, oppure la competitività è più forte di tutto?

Diciamo che la competitività ha il suo fascino, è la miccia che ti scatta nel cervello e ti fa andare molto vicino al limite, ti porta a migliorare il tuo livello tecnico, sei costantemente alla ricerca della velocità del ritmo senza trascurare la precisione, ed è molto stimolante. Però non è tutto, il bello della MTB è anche il senso di libertà che ti trasmette, molto spesso mi faccio endurate di 2/3 ore in solitario o in compagnia sui monti vicino a casa, facendo tutto con molta tranquillità, godendomi a pieno le discese, quindi la Bike anche senza un risvolto race è sempre una gran figata……..


10) Come al solito concludo questa intervista, inaugurale della nuova rubrica "Race", chiedendoti se vuoi aggiungere qualcosa o fare particolari ringraziamenti.

Credo di esser stato già abbastanza pesante haha… quindi non aggiungo altro, spero solo di non averti annoiato…..
in primis voglio ringraziare te per le belle domande, e ti faccio i complimenti per il Blog, credo sia una bella iniziativa quella di dare la possibilità a gente normale e sconosciuta come me di esprimere le proprie idee, di farsi conoscere raccontando un po’ della propria storia.
Chiaramente ne approfitto per ringraziare tutti gli Sponsor Elecom, Iplast, Origami, e chi ci supporta e aiuta in questo progetto come Giangi’s, DSB, MAD Bros per l’abbigliamento, e HZ per la fornitura di maschere e occhiali.
E in fine un mega ringraziamento da parte mia e di tutti i ragazzi del Team va a Luca per la passione e impegno che ci mette per darci sempre il meglio per correre TOP.

Spero di sentirti durante l’arco della stagione
A presto

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