sabato 30 giugno 2018

MATTEO RAIMONDI: LEONI DA TASTIERA E CRONISTI DA QUATTRO SOLDI



Il caso di Matteo Raimondi, positivo all'antidoping dell'enduro di Santa Margherita Ligure ha rappresentato l'occasione per molti leoni da tastiera di dare libero sfogo alla loro "forza bruta".
Ovvio che essa sia una forza predicatrice, redarguitrice e disfattista, mossa e fomentata (oltre che da una innata propensione) dal modo in cui molti forum, siti, blog, hanno riportato la notizia.
A detti eroi, vorrei ricordare che in una società civile il concetto di colpevolezza non si può fondare su parziali notizie flash, bensì, sul contraddittorio.
All'uopo appare oggi su molti social la lettera di Raimondi che, ridimensiona l'accaduto.
Sempre doping è, di certo, ma quale sia la sostanza e la ragione del dopaggio fanno apparire la questione sotto un altra luce.
Concludo complimentandomi  con quei cronisti sportivi che scrivendo su testate con un numeroso seguito e forum stile "open bar" hanno alimentato polemiche e illazioni. A loro, dal mio modesto punto di vista, ricordo di ripassarsi un poco le basilari regole della cronaca, in primis, l'imparzialità e l'accertamento della notizia, di certo a scapito del sensazionalismo da Novella 2000.
Sto difendendo Raimondi? No di certo. Sto difendendo la correttezza.

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